Mozione

IL VENETO CHE VORREI

Mi candido a Coordinatore Regionale perché ritengo che l’uscente Direzione Regionale abbia svolto un eccellente attività, che sicuramente non ha prodotto i risultati attesi ma è riuscita a creare un clima di condivisione di idee e di unitarietà dell’attività probabilmente non sperati e ritengo sia necessario dare continuità al lavoro fin qua svolto.

 

Nello svolgimento dell’incarico vorrò seguire le linee guida poste dall’attuale Direzione Regionale e mi pongo come obiettivo principale il riuscire a dare visibilità mediatica e popolare al Movimento.


 

Credo che non aver raggiunto i risultati attesi sia dipeso da diversi fattori ma in primis dalla mancanza di flussi informativi “regolari” tra Direzione Nazionale, Direzione Regionale e aderenti del Movimento.

 

Per migliorare la situazione, per quanto riguarda la Direzione Regionale, spero che i componenti eletti della Direzione Regionale possano rappresentare tutte le province Venete e in affiancamento alla Direzione Regionale istituirò un gruppo tecnico di “intervento”, anche questo composto su base territoriale, che avrà il doppio compito di avere funzioni operative organizzative e che si riunirà periodicamente per aggiornarsi sulla situazione locale e nazionale in modo, che ogni persona del gruppo, possa  poi fungere da megafono territoriale delle informazioni ricevute.


 

Per quanto riguarda invece il rapporto delle Direzioni Regionali con la Direzione Nazionale, lavorerò per ottenere una maggior integrazione tra le due entità perché ritengo che possa essere l’unica possibilità per una avere un’unitarietà decisionale e di movimento, dando per scontato che sia necessario intervenire sul gruppo di comunicazione dotandolo degli strumenti necessari per il suo corretto funzionamento. 

 

A livello politico credo che il proseguire la strada delle aggregazioni con altri movimenti/partiti sia l’unica perseguibile, sono convinto che il nostro programma sia ancora oggi quanto di più valido sulla scena politica italiana e che sia necessario cercare la condivisione sulle idee con tutte le persone che vogliono confrontarsi su queste. 

 

Condivido il percorso di arrivare a costruire un nuovo partito che deve nascere dalla condivisione delle “Cose da Fare” per dare una svolta al nostro paese, tenendo ben saldi i punti cardine del nostro movimento sia in termine di programma che di distanza dalla vecchia politica.

 

A livello Veneto ritengo sia necessario accelerare il confronto con i partiti, i movimenti e le persone che attualmente non fanno parte della vecchia politica e di intraprendere delle iniziative comuni a partire dalle elezioni amministrative. 

 

Credo che quello che debba caratterizzarci politicamente sia il dare speranze alle persone che producono “valore” e che rappresentano la vera forza dell’Italia e che sia necessario eliminare quella serie interminabile di privilegi che le forze politiche attuali difendono per i propri interessi.

 

 

Storia del progetto

Pubblico anche la mia precedente candidatura a componente della Direzione Regionale Veneto del 2013.

  L’attuale situazione in cui si trova l’Italia e la piena condivisione dei 10 punti del programma di Fermare il declino mi ha portato ad intraprendere un’attività di impegno politico diretto.

In Fare per Fermare il declino mi sono riconosciuto in una forza politica che riporta in primo piano i contenuti del programma e crede che le idee e le capacità delle persone, possano rappresentare le forze necessarie per la costruzione di un nuovo soggetto politico, che non cerchi solo lo scontro ideologico fra destra e sinistra, ma che abbia ben presente un percorso che faccia riferimento ad un programma dettagliato per arrivare al raggiungimento degli obiettivi.

Credo che in questo momento sia necessario dare certezze alle persone che producono valore e che rappresentano la vera forza dell’Italia e che sia necessario eliminare quella serie interminabile di privilegi che le forze politiche attuali difendono per i propri interessi.

I Fondatori del partito rappresentano un punto di riferimento e devono continuare ad aggiornare il nostro programma adattandolo alle situazioni nuove che si presenteranno, ma al tempo stesso è necessario dotarsi di una struttura organizzativa, di tipo federale, che sia in grado, nella massima trasparenza, di agire e distribuire le informazioni, dall’alto verso il basso ma che al tempo stesso sia capace di cogliere tutte i segnali che la base sarà in grado di elaborare.

Credo che in una struttura di tipo federale, sia indispensabile che le Direzioni regionali, muovendosi su alcuni principi elaborati dalla Direzione Nazionale, si debbano dotare di un regolamento regionale che permetta la massima valorizzazione ed inclusione delle forze presenti nel territorio siano esse comitati o semplici aderenti e tesserati.

Nel Veneto, considerato l’attuale numero di aderenti, tesserati e comitati, sarà necessario istituire delle figure di raccordo a livello provinciale, che possano essere il collegamento tra la Direzione Regionale, i Comitati ed i singoli aderenti e che in alcune situazioni debbano essere considerati parte integrante della Direzione Regionale.

I Comitati nel territorio hanno il doppio ruolo di essere un punto di riferimento per gli aderenti e devono essere i primi soggetti che contribuiscono alla diffusione delle idee del movimento tra tutta la popolazione.
 

I Comitati rappresentano l’organo politico/organizzativo di base del Movimento e quindi devono essere a loro volta organizzati ed inclusivi. Devono avere uno statuto minimo che preveda l’elezione democratica delle persone che ricoprono incarichi all’interno del Comitato.
 

I Comitati possono essere: territoriali e la loro presenza dovrebbe arrivare a coprire tutto il territorio nazionale; web per arrivare a contattare tutti gli aderenti/tesserati che non fanno parte dei territoriali o che preferiscono questo mezzo di comunicazione; tematici che potrebbero essere sia continuativi che provvisori per sviluppare o gestire una determinata situazione o argomento.

 

Mi presento

  Sono nato nel 1962 a Treviso dove ho sempre vissuto, conseguito il Diploma di geometra, mi sono iscritto all’università ma non potendo fare solo lo studente ho optato presto per proseguire solo l’attività lavorativa.

Dopo aver lavorato in una piccola azienda, facente parte di un grosso gruppo industriale del settore edile ed esserne diventato, dopo due anni, il responsabile tecnico commerciale, cambio azienda e coprendo vari ruoli, da responsabile commerciale a direttore generale, contribuisco a far crescere l’azienda, del settore trasformazione e lavorazione materie plastiche, che diventa da piccola realtà poco più che familiare ad azienda con 40 dipendenti.

 

Nel 2006 dopo diciotto anni esco dall’azienda e divento imprenditore, fondo un azienda nello stesso settore cercando di puntare alle produzioni ad alta produttività e in settori d’eccellenza tecnica.

Ho fatto parte attiva di Unindustria Treviso ricoprendo anche l’incarico di Consigliere nel Consorzio Energia.

Sono sposato da venticinque anni con Maria, insegnante di scuola primaria, ho due figlie: Giulia che studia al Politecnico di Milano Ingegneria meccanica e Chiara che studia al liceo scientifico.

Mi sono sempre interessato di sport, ho giocato a pallamano e poi ho proseguito prima come allenatore e poi come dirigente all’interno del Cus Venezia, attualmente alleno una squadra con l’intento di trasmette ai giovani la passione per lo sport che considero palestra di vita.

Mi è sempre piaciuto organizzare, da uno sciopero di bambini alle scuole elementari quando avevo sette anni, al Campionato Mondiale Universitario di Pallamano di Jesolo nel 2008.

Sono diventato aderente di Fare ad ottobre 2012 e fino a quel momento non mi ero mai occupato di politica.